Storione Siberiano

Acipenser baerii Brandt, 1869

L’Acipenser baerii, lo storione siberiano, famiglia degli Acipenseridi, è fra le specie di storioni maggiormente distribuite in Asia, presente in molti fiumi siberiani, fra i più noti il Lena, l’Ob e l’Yenisei. La specie è ora accettata come monotipica dopo che in passato erano state descritte diverse sottospecie; è infatti presente con popolazioni isolate all’interno dello stesso fiume in seguito a variazioni clinali, dovute cioè a diverse condizioni geografiche a diverse latitudini. Una volta era presente anche nella provincia dello Xin Jiang in Cina e nel Kazakhstan.

E’ una specie d’acqua dolce e la si trova sia in fiumi sia in laghi; depone le sue uova nei grandi fiumi su fondali ghiaiosi o ciottolosi. Si nutre prevalentemente di organismi bentonici e può raggiungere i due metri di lunghezza e oltre 200 kg di peso. Ha una colorazione del dorso variabile dal grigio-olivastro al marrone scuro a seconda dell’ambiente e delle condizioni fisiologiche; biancastro il ventre. L’iperpesca e il bracconaggio, le numerose dighe costruite nei suoi ambienti naturali e il pesante inquinamento delle acque, che ha comportato anomalie nello sviluppo e nel funzionamento dell’apparato riproduttivo, hanno fortemente ridotto le popolazioni selvatiche dal ventesimo secolo in poi; purtuttavia vi sono ancora numerose popolazioni autosufficienti. Oggi la pesca è proibita tranne che nel fiume Lena. Nella valutazione aggiornata al 2022 della Lista Rossa della IUCN (International Union for Conservation of Nature) è considerata CR (Critically Endangered), con giudizio peggiorativo rispetto alla valutazione precedente.

La specie è stata importata in Francia nella metà degli anni settanta e all’inizio degli ottanta grazie ad una collaborazione Franco-Russa con lo scopo di acquisire esperienza sugli storioni. Avevano infatti pensato di utilizzarla come modello biologico per acquisire competenze e metter a punto metodologie per programmi di recupero e conservazione dello storione Europeo A. sturio, fortemente a rischio di estinzione e presente con una sua ultima popolazione nelle acque francesi alla foce della Gironda. Con questa specie sono iniziate le esperienze di storionicoltura in Francia, in particolare in un impianto di acquacoltura termoassistita (alimentato con acqua di scarico di una centrale termoelettrica) nei pressi di Bordeaux. Grazie alla sua plasticità e all’essere specie d’acqua dolce, essa si è rapidamente diffusa nel l’acquacoltura di tutto il mondo a scopo produttivo, sia per carne che per caviale, ed è la specie oggigiorno più impiegata in questo settore a livello mondiale, stimata nel 2016 al 39% del totale per la produzione di carne e al 28% del totale nella produzione di caviale.

In Italia lo Storione Siberiano è stata introdotto nel 1989 importato dall’Ungheria e nel 1991 anche dalla Francia; in Italia si è ottenuta la riproduzione controllata a partire dal 1992, sia in purezza che per produrre ibridi, quali l’AL (A. naccarii x A. baerii) ed il suo reciproco LA, in commercio fino dal 1995, il GUBA (A. gueldenstaedtii x A. baerii) e il suo reciproco BAGU, alcuni dei quali poi abbandonati dopo il primo periodo di interesse.

Foto Copertina @Mario Pazzaglia

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